Vinyls: operai sulla torre proseguono la protesta

16.12.2010 20:16

 

La mobilitazione dei lavoratori Vinyls si allarga, dal carcere dell'Asinara alla ciminiera del petrolchimico di Porto Marghera. Gli operai: "non scendiamo, vogliamo un confronto aperto con Eni, non ci bastano più le promesse del Ministro Romani"
16/12/2010 Condividi su:  condividi su Facebook condividi su Twitter
 
 
 
 
 
La protesta degli operai della Vinyls, saliti lunedì scorso a 150 metri di altezza sulla ciminiera del petrolchimico di porto Marghera, continua. “Noi - hanno precisato i lavoratori - vogliamo un confronto aperto con Eni, non ci bastano più le promesse del Ministro Romani”.
 
 

Proprio ieri infatti, il Ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, ha promesso agli operai, di interessarsi personalmente e con la massima priorità all'emergenza di cassa dell'amministrazione straordinaria affinchè sia predisposto il pagamento a fine mese degli stipendi e tredicesime. Ma agli operai della Vinyls le rassicurazioni del Ministro non sono sufficienti per scendere dalla torre, “il pagamento degli stipendi e della tredicesima non basta”, per interrompere la protesta dicono “la condizione di base potrebbe essere un preaccordo con la multinazionale Gita”. 

Da qualche settimana infatti, è in corso una trattativa tra Eni e Gita, il Fondo svizzero avrebbe espresso interesse all'acquisto della Vinyls. Per i lavoratori, “il Ministro non può fare solo da garante delle parti, il Governo deve invece giocare un ruolo decisivo sulle decisioni Eni, se è vero che Gita non è un bluff, il Ministro sia coerente fino in fondo e convochi un incontro. Lavori per il preaccordo”. L'Eni, accusano i lavoratori, “ha fatto già saltare in passato trattative con Sartor e Ramco. Ora sta tentando di fare la stessa cosa con questa trattativa?”.

 
 

Gli operai, quindi non scenderanno dalla torre del petrolchimico di Marghera, fino a quando non otterranno un tavolo tra Eni e Gita per la cessione degli stabilimenti Vinyls. Per la FILCTEM CGIL “se tutto sembra filar liscio, come riferisce il Ministro Romani, perché non convoca subito il tavolo nazionale per la chimica proprio per rispondere alla domanda di integrazione del ciclo del cloro e alle istituzioni che sono interessate ai siti produttivi di Vinyls di Porto Torres, Porto Marghera, Ravenna e quello di Assemini (Cagliari) di proprietà Eni, proprio per rassicurare tutti i lavoratori coinvolti nell'operazione?”.

 
 

La questione Vinyls sarà al centro dell'incontro previsto per domani (17 dicembre) tra il Ministro dello Sviluppo economico e le parti sociali. Un confronto promosso per favorire la soluzione dei principali problemi di crisi industriali.



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